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Corochinato: come si beve?

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Il Corochinato è lo storico aperitivo genovese. Un vino aromatizzato, tipo vermouth, che a Genova è conosciuto anche come l’Asinello, dall’animale raffigurato (“azenetto” in dialetto) in etichetta assieme a Paciugo. Paciugo è una tradizionale maschera genovese ed è anche protagonista di una leggenda locale legata a Coronata, collina sopra a Cornigliano, uno dei quartiere del ponente di Genova.

La storia del Corochinato

Il “Coro” di “Corochinato” deriva per l’appunto da quelle alture già citate e teatro delle vicende del protagonista dell’etichetta, Paciugo. È qui, proprio a Coronata, che nel 1886 nasce questo vino bianco. Coronata era anche il luogo dove veniva coltivata l’uva a bacca bianca da cui si otteneva il vino base usato nel Corochinato. Oggi per una questione di disponibilità di materia prima si è obbligati a utilizzare il vino bianco Cortese.

Negli anni il Corochinato è diventato uno dei simboli dell’aperitivo a Genova, generazioni di genovesi lo hanno bevuto e lo bevono nei bar dei vicoli della città. Il marchio attualmente è di proprietà dell’enoteca Vini Allara, con sede a Genova Prà. Vini Allara è stata protagonista della rinascita e del rilancio del Corochinato, da quando qualche decennio fa aveva rischiato di finire dimenticato.

La famiglia Allara arrivava da Vercelli dove già agli inizi del secolo scorso erano i proprietari di una bottiglieria. Poi si trasferirono a Genova Cornigliano e negli anni ’60 infine aprirono l’attuale enoteca a Genova Prà. Fu in questo periodo che gli Allara affiancarono la vendita al dettaglio alla commercializzazione e la distribuzione di vino all’ingrosso.

Le caratteristiche dell'aperitivo Asinello

Il Corochinato “Asinello”, vino bianco dal carattere unico e avvolgente, rappresenta un’autentica delizia per gli amanti del mondo dei vini aromatizzati e degli aperitivi. Ottenuto attraverso un meticoloso processo di infusione a freddo con erbe, bacche e cortecce aromatiche, questo elisir incanta i sensi con la sua complessità di aromi e il suo carattere distintivo.

L’eccellenza del Corochinato si manifesta fin dal primo approccio olfattivo. La presenza di due specie di assenzio emerge distintamente al naso, avvolgendo con note aromatiche irresistibili. Questo preludio sensoriale promette un’esperienza gustativa unica e appagante.

All’assaggio, il Corochinato si rivelà una sinfonia di sapori armoniosi. La sua gradevole secchezza e morbidezza sono il risultato di una sapiente combinazione di 18 erbe, tra cui genziana, timo, cannella, origano, cardo e soprattutto la china, che conferisce al vino il suo nome distintivo. L’equilibrio tra questi ingredienti è la chiave di volta di un vino che ha radici profonde nella tradizione genovese.

La produzione del Corochinato

Il processo di creazione del Corochinato è un rituale artigianale che richiede pazienza e dedizione. La miscela di erbe rimane in infusione per circa 60 giorni, un periodo ottimale per estrarre i principi attivi e le sostanze aromatiche che conferiscono al vino la sua personalità unica. Ma qui non si ferma la magia: l’infuso affina il suo carattere attraverso un periodo di maturazione in vasca di circa sei mesi, prima di essere utilizzato per la creazione del Corochinato.

Il secondo elemento chiave di questa vera pozione magica è il processo di alcolizzazione del vino bianco per raggiungere la gradazione desiderata di 16/17°. A questo punto, 200 g/l di zucchero vengono sapientemente aggiunti, dando vita a un mix irresistibile. L’infuso, preparato con cura e precisione, viene quindi incorporato nel vino bianco, seguendo scrupolosamente la ricetta tradizionale. È così che il Corochinato prende forma, portando con sé una storia lunga oltre un secolo di tradizione e maestria artigianale.

Così, il Corochinato si erge come una gemma nel mondo dei vini aromatizzati, una fusione di arte, tradizione e passione che affascina e delizia i palati popolari ma anche quelli più esigenti. Con il suo profilo aromatico complesso e la sua eleganza senza tempo, questo vino è destinato a conquistare gli amanti del buon bere, offrendo un viaggio sensoriale indimenticabile accompagnato da un buon pezzo di focaccia.

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Corochinato: come si beve?

Difficoltà: Principiante

COME SI BEVE IL COROCHINATO

Corochinato - Aperitivo classico

Corochinato Spritz

COME BERE IL COROCHINATO

Corochinato liscio

  1. Il Corochinato nella sua versione tradizionale si serve freddo, liscio. Si può bere anche con una fettina di limone (della scorza di limone) nel bicchiere e con un po' di ghiaccio. Inoltre si può aggiungere del seltz o dell'acqua molto frizzante. Si legge in giro anche con un'oliva al posto del limone (ma è una versione che non abbiamo ancora provato!)

Corochinato spritz

  1. Con la sua potenza aromatica il Corochinato può essere scelto come base per i cocktail. Ultimamente in città si è diffuso il Corochinato Spritz, un aperitivo fresco, aromatico e frizzante! Questo spritz tutto genovese si fa così: prendi un bicchiere e aggiungi una parte di Corochinato, una parte di Prosecco, una parte di soda e una fettina di arancia.

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